Centro “Girola” Milano  e Centro “Ronzoni – Villa” Seregno

Il Progetto Ascolto Parenti è stato avviato a gennaio 2016. Nel primo trimestre gli incontri sono stati proposti dai referenti del Progetto di Coesione Sociale “Niguarda Noi” (finanziato dal Comune di Milano e realizzato da diverse organizzazioni del Privato Sociale del territorio), in continuità con gli incontri realizzati nel periodo tra ottobre e dicembre 2015, con gli operatori e alcuni familiari di persone accolte nella RSA del Centro Girola. A seguito di questa prima sperimentazione, il Progetto è stato consolidato dalla Direzione ed esteso anche alla RSA Ronzoni Villa di Seregno.

Gli incontri hanno permesso di evidenziare le preoccupazioni, condivise dagli operatori e dai parenti, rispetto alla costruzione e al mantenimento di un patto di fiducia tra famiglia e Istituzioni nella cura della persona anziana o della persona con una grave invalidità.

Attraverso l’apertura di uno spazio dialogico è stato possibile per i parenti esprimere le proprie preoccupazioni rispetto alla decisione di inserire in struttura il proprio familiare.

Ciò che più è emerso è il bisogno di essere riconosciuti dagli operatori della struttura come interlocutori credibili rispetto alle necessità del proprio familiare, alle attenzioni da tenere per favorire nell’anziano o nell’invalido l’accettazione della vita all’interno del Centro.

Gli operatori hanno evidenziato l’importanza di essere considerati, dai familiari, competenti e accurati nello svolgimento dei propri compiti e validi alleati della famiglia nell’individuazione di strategie e modalità adeguate a rispondere anche a bisogni affettivi degli ospiti e dei loro familiari.

È scaturita da questi incontri la consapevolezza che il tessuto relazionale all’interno del Centro è significativo e prezioso in termini di inclusione sociale e di rappresentatività di una comunità solidale, che può prevenire il rischio della solitudine e del ritiro, fenomeno registrato in alcune situazioni di vita nel territorio, con anziani non autosufficienti che vivono a casa con assistenti familiari o con parenti e non è più possibile che sia garantita una significativa vita di relazione.

Abbiamo intitolato il primo ciclo di incontri “Il salotto del Girola” per dare il senso di uno spazio di libera espressione, accogliente, familiare, rappresentativo di una “casa comune”. Gli incontri sono stati facilitati dalla presenza di una pedagogista che ha accompagnato il percorso nel 2015 in affiancamento alla referente spirituale del centro Girola. Nell’RSA Ronzoni Villa di Seregno il percorso è stato intitolato Progetto Ascolto Parenti. È uno spazio di dialogo proposto a cadenza mensile, di due ore, in genere proposto il sabato mattina per permettere una maggiore partecipazione. Lo spazio dialogico, attraverso il circolo formato dalle sedie ha permesso di facilitare il racconto, ascoltandosi e sostenendosi rispetto all’esperienza del confronto con il dolore, con la grave invalidità, con la perdita di lucidità, con la distanza e l’assenza.

In questi anni di incontri è emersa una rete di relazioni di vicinanza e di solidarietà che ha aiutato a sostenere i racconti di sofferenza, a portare in modo autentico la fatica di accettare il decadimento fisico e psicologico. Stare insieme e parlare ha permesso anche di alleggerire il carico emotivo, di suggerirsi reciprocamente strategie e modalità per fronteggiare le difficoltà. L’esperienza di dialogo è diventata spazio naturale, riconosciuto e stimolo per gli operatori coinvolti di cercare nuove risorse per permettere di potenziare e arricchire il quartiere, la zona e la città di contesti inclusivi che salvaguardino il legame tra passato, presente e futuro.

Quest’anno, al Centro Girola di Milano sono stati  proposti incontri con la visione di un frammento di film che potesse facilitare l’emersione di vissuti correlati alla situazione della sofferenza, della malattia, del decadimento psico fisico e della perdita.  L’utilizzo delle immagini e della “finzione” è stata un’ulteriore occasione di facilitazione dell’apertura al dialogo e della possibilità di mettere in parola le tante voci che accompagnano l’esperienza di vita.

In questi due anni è stata anche sviluppata un’attività di supporto agli operatori per migliorare la relazione con ospiti e parenti in talune situazioni in cui si sono presentate criticità. Attraverso incontri dialogici individuali e di piccolo gruppo congiunti tra operatori e ospiti e/o parenti è stato possibile individuare insieme strategie per migliorare la comunicazione e accogliere esigenze specifiche di cura. L’ascolto reciproco e la fiducia che le criticità si possono affrontare insieme per migliorare, ha consentito di affrontare il percorso in modo costruttivo e evolutivo.

La Direzione ha valorizzato l’utilità dello strumento dialogico, inserendo nel percorso di accoglienza del nuovo ospite e della sua famiglia anche un incontro dialogico individuale, per riconoscere e sostenere la fatica di questo importante cambiamento nella vita della famiglia. La struttura di accoglienza in questo modo sottolinea la propria funzione di supporto al mantenimento del legame familiare e sociale, promuovendo la cultura dell’inclusione.

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